Si chiama "Cagliostro" 
                    l'operazione del Noe di Treviso che ha impegnato duecento 
                    carabinieri in otto regioni e fatto scattare decine di perquisizioni 
                    per scoprire un traffico illecito di rifiuti "camuffati". 
                    Il nome deriva dall'abilita di alcuni indagati nel trasformare 
                    le componenti chimico-fisiche dei rifiuti.  
                  Quelli pericolosi passavano cosi come materiale di recupero. 
                    Al centro delle indagini, iniziate un anno fa, la Eco Arena 
                    spa di Bussolengo: un'azienda di Verona gia da tempo tenuta 
                    sotto controllo dalla polizia provinciale e dall'Arpav veronesi. 
                     
                    I militari del Noe hanno scoperto che grazie ad accordi illegali 
                    con una ditta di intermediazione di Sesto Fiorentino, la Ris.Eco 
                    spa, 
                    e con diversi gestori di siti di trattamento e recupero rifiuti, 
                    venivano trasferiti ad altre societa rifiuti pericolosi camuffati. 
                  Con queste pratiche in soli quattro mesi sono stati destinati 
                    ad operazioni illecite centomila tonnellate di rifiuti speciali 
                    pericolosi e non, che invece avrebbero dovuto essere inertizzati 
                    e smaltiti in idonee discariche. Terre di bonifica imbottite 
                    di idrocarburi, fanghi industriali, scorie siderurgiche con 
                    alte concentrazioni di ammoniaca, ceneri cariche di metalli 
                    pesanti ed altri ancora. Questi i rifiuti illecitamente trafficati. 
                  "Un risultato considerevole, che conferma le capacita 
                    investigative del Noe e l'importanza di combattere le ecomafie 
                    con strumenti adeguati, inserendo i reati ambientali nel codice 
                    penale", dice Ermete Realacci, presidente onorario di 
                    Legambiente e deputato della Margherita."Esiste gia una 
                    proposta di legge in merito, della quale sono il primo firmatario. 
                    E anche una recente sentenza della Corte di Lussemburgo sottolinea 
                    l'importanza di dare rilievo penale agli illeciti contro l'ambiente". 
                  Ma sull'iter parlamentare ci sono non pochi problemi, come 
                    rileva anche Paolo Russo, presidente della commissione sull'ecomafia: 
                     
                    "La paralisi determinata dall'ostruzionismo in parlamento 
                    rischia di costare cara all'ambiente. Contiamo in uno spiraglio 
                    di ragionevolezza per approvare le norme sul delitto ambientale". 
                     
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